Quantcast
Channel: La Girandola » cicloturismo
Viewing all articles
Browse latest Browse all 27

Gli ultimi saranno i primi - Diari salentini (I)

$
0
0

foto e testi di Cristina Favento©

12068956_1611207292474136_3269140805156488748_o-1

“Gli ultimi saranno i primi”. Una frase ripetuta più volte durante la giornata trascorsa in bicicletta, per ironizzare sui nostri ritmi particolarmente rilassati, in pieno spirito pugliese. Pedaliamo tra le Serre Salentine, seguiti da occhi increduli e curiosi, che si chiedono dove mai sarà diretta questa ciurma di pirati sulle due ruote. Dirigiamo i nostri manubri verso sguardi timidi che a volte impietriscono severamente i volti, soprattutto per pudore, altre si aprono in sorrisi sdentati e candidi.

Siamo alla ricerca di indizi, i miei compagni di pedalata e io, ma anche di aneddoti e di incontri: stiamo partecipando al Salento CicloGame, una caccia al tesoro organizzata per far conoscere e promuovere le attrattive di “Salento di Mare e di Pietre”, ovvero un SAC (Sistema Ambientale e Culturale).

In Puglia alcune aree si aggregano in questo tipo di sistemi territoriali allo scopo di incentivare insieme politiche di sviluppo. Puntano a una gestione integrata del territorio per valorizzarlo. E lo fanno attraverso azioni di supporto all’allestimento di beni ambientali e culturali già esistenti e fruibili (aree protette, beni monumentali e archeologici, musei, teatri e archivi storici…), ma anche incoraggiando la produzione di contenuti innovativi e la mobilità lenta e sostenibile.

20141020_132719_Via dei Tamerici_resized

La nostra caccia al tesoro sulle due ruote rientra proprio tra questa serie di iniziative. Non a caso è stata strutturata per permetterci di esplorare una rete di percorsi rurali costellati da piccoli borghi, antichi palazzi nobiliari, castelli, musei e biblioteche che difficilmente avremmo incontrato senza uscire dai grandi circuiti turistici. E di farlo grazie a un mezzo ecologico, lento e sostenibile come la bicicletta.

La chiamata ai pedali mi è arrivata dai ragazzi di Salento Bici Tour, start up salentina giovane e intraprendente, che ha organizzato l'evento insieme all'associazione Città fertile. “Con questo progetto cerchiamo di promuovere una forma di fruizione del territorio diversa” mi scrivono nell'invito al Ciclogame “sia da parte dei locali, sia dei turisti: basata sul rispetto dell’ambiente, sulla conoscenza dei beni storici e culturali, sulle tipicità enogastronomiche prodotte localmente, sull’incontro intelligente tra persone”. E come si fa a dire di no?

Detto fatto, eccomi su un aereo diretto nell'amata Puglia, una regione che fino allo scorso anno nemmeno conoscevo ma che, da un anno e mezzo, è diventata per me una sorta di seconda casa. Dove l'accoglienza non lascia mai a desiderare. È un attimo, insomma, e sono già di nuovo in bici, pronta a trovare il tesoro.

12109888_1611414419120090_7637595116833968189_o

La partenza è prevista dalle Ex Colonie Stajano. Qui i ragazzi di Salento Bici Tour vogliono dare vita a un cycling cafè, con arredi prodotti da materiale di riciclo grazie a una serie di workshop di auto-costruzione. Lo spazio è piuttosto grande e, pur essendo ancora un nucleo embrionale, già lascia intuire sviluppi ambiziosi.

Si trova nel Parco della Montagna Spaccata e delle Rupi di San Mauro, un promontorio roccioso a picco sul mare, diviso in due dalla litoranea che collega Santa Maria al Bagno e Lido Conchiglie. È uno dei lembi di territorio che conserva un buon grado di naturalità, rappresentativo dell’arco ionico-gallipolino. Siamo vicini al litorale degli abusi edilizi e del turismo di massa, ma lontani dallo stereotipo di una Gallipoli tutta stabilimenti balneari e discoteche.

Non potevamo che partire da qui, quindi, tra un fiume di bici e colori. Siamo un vero e proprio battaglione di ciclisti – quasi un centinaio - divisi in gruppi capitanati da diverse associazioni pugliesi che si occupano di ciclomobilità e di ambiente. Un'occasione ghiotta, insomma, anche per capire come se la cavano oggi molte giovani realtà locali cresciute a friselle e Bollenti Spiriti.

Siamo un piccolo esercito che fa un certo effetto e vedersi tutto riunito. Tra i numerosi gruppi di squadre, divise per colori, sgambettano bambini vestiti da pirati e uno scenografico trampoliere che ci legge le regole del gioco con un megafono. Naturalmente, ci aspettano prove da superare e indizi da trovare.

12106920_1646549108956682_8355142298736712172_n

Sono stupita dalla capacità che gli organizzatori hanno avuto di movimentare, radunare e gestire questa vivace e gioisa massa di ruote e ciclisti. D'altra parte, Carlo e Giulia di Salento Bici Tour, che ho conosciuto meglio, mi sembrano unire uno slancio ideale e una conoscenza diretta e appassionata del territorio a una visione imprenditoriale dinamica, di respiro internazionale. Nunzia, Piergiorgio e Mattia li supportano con costanza. Ho l'impressione di trovarmi davanti a dei sognatori concreti e efficienti.

Mi raccontano che, oltre a far scoprire il Salento a numerosi gruppi di turisti stranieri, stanno anche ristrutturando una ex stazione ferroviaria per farla diventare un centro culturale incentrato sul tema della bicicletta e hanno intenzione di avviare presto un'azione di compensazione per le emissioni prodotte quando, per motivi logistici, sono costretti a fare degli spostamenti in macchina e non in bici.

La squadra alla quale vengo assegnata per il ciclogame è capitanata dall'associazione ControPedale, attiva nella gestione della ciclofficina popolare di Lecce. In un primo momento – lo confesso - l'idea di fare squadra con degli sconosciuti mai visti prima, di maneggiare mappe e gps, di memorizzare indovinelli e risolvere enigmi non mi entusiasma poi così tanto (leggi pigrizia da risveglio di prima mattina). Ma è un attimo, e lo spirito bambinesco del gioco ha già preso il sopravvento.

I componenti del mio gruppo sembrano tutti simpatici e rilassati, e in effetti lo sono. Il nostro sarà un viaggio innanzitutto umano, a caccia di racconti e tradizioni, di sapori e di avventure, e anche di un piacevole equilibrio collettivo, puntellato di humor e autoironia. La competizione con le altre squadre e l'ansia da performance non sono esattamente le nostre prime preoccupazioni... Tant'è che siamo tra gli ultimissimi a partire.

20151018_112623_Via Giuseppe Grassi_resized

Non paghi, ci intratteniamo puntualmente a chiacchierare con le persone incontrate nei paesini, anche dopo aver superato le nostre prove di gioco. D'altra parte, l'accoglienza salentina è sempre dietro l'angolo, pronta a scioglierti il cuore con il dono di una marmellata fatta in casa, con un'indicazione premurosa per non farti sbagliare direzione, con l'offerta di un ristoro lungo la via. E come si fa a dire di no?

Tra una pausa e l'altra, i chilometri si snodano tra vari paesini dell'entroterra come Sannicola, Matino, Taviano e Racale. Di indizio a indizio, incappiamo nell’Ecomuseo del Paesaggio delle Serre Salentine, dove ritroviamo una serie di oggetti tradizionali che raccontano le storie del territorio, donati alla struttura dagli abitanti del luogo. Un collage di effetti personali e di ritrovamenti che affrescano il mondo rurale di un passato non troppo lontano: si va dall'antenata della moderna lavatrice (leggi secchio e cenere!) agli abiti tradizionali che una sposa poteva indossare durante la sua prima uscita pubblica da moglie, otto giorni esatti dopo il matrimonio.

12122909_10154763378187524_1448812586406685917_n-1

Consumiamo il nostro pranzo al sacco al Castello di Collepasso, sede per le video-narrazioni dei beni attrattori realizzate per l'Archivio Digitale del Sac, che sarà ospitato proprio in questa località. Ma la sopresa più grande ci aspetta a Matino, che ospita il MacMa, un'insospettabile Museo di Arte Contemporanea nascosto tra bianchi vicoletti senza tempo. Tra i bei quadri della collezione museale si celano le risposte agli indovinelli che dobbiamo risolvere per proseguire verso la nostra destinazione finale, Felline, dove proprio oggi si celebra il patrono locale.

Anche questa volta, a prova terminata, ci accorgiamo che gli altri gruppi di ciclo-pirati hanno da tempo lasciato la località e sono ben più avanti di noi. Ciò nonostante, ce la prendiamo comoda. Siamo troppo intenti a divertirci e la nostra ultima preoccupazione è la classifica. Compariamo all'orizzonte che ormai sta scendendo la sera... gli altri partecipanti sono già arrivati da un pezzo. Il paese intero, suo malgrado, sta aspettando soltanto noi per poter dare il via alla festa!

20151018_194856_Largo Saint Lucia_resized

Veniamo così salutati dall'accensione spettacolare di tutte le luminarie preparate per l'occasione e dal benvenuto musicale dalla banda, che attacca con enfasi a suonare al nostro ultimo colpo di pedale. Ci sentiamo inaspettatamente protagonisti di un arrivo trionfale, emozionante e anche un po' imbarazzante. Perché a essere celebrati in pompa magna siamo proprio noi, gli ultimi, i più lenti e ritardatari di tutti.

Una piacevole ironia della sorte. Chissà, magari è appunto così che dovrebbero andare le cose. Tutto sommato, la capacità di vivere le situazioni senza stress e con la giusta lentezza è una virtù da campioni che hanno già portato a casa il proprio tesoro.

 

Condividi:
  • Facebook
  • Twitter
  • Google Bookmarks
  • FriendFeed
  • LinkedIn
  • Add to favorites
  • Blogosphere
  • email
  • MSN Reporter
  • PDF
  • RSS
  • Tumblr
  • Wikio
 

Viewing all articles
Browse latest Browse all 27

Trending Articles



<script src="https://jsc.adskeeper.com/r/s/rssing.com.1596347.js" async> </script>